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Polly Peluches e la paura del buio

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Goldrose
view post Posted on 11/3/2014, 12:41







Polly Peluches e la paura del buio



È una giornata di sole nel paese di Fioreluna. Gli alberi tondi danzano mossi da un vento leggero e dolce come zucchero filato. Ad ogni folata pare che una manciata di caramelle investa le narici. Il lungo canale che gira intorno alla radura, gorgheggia bagnando le rive di un prato color degli smeraldi, dove ranuncoli e fiori di lillà sbocciano senza interruzione. Una farfalla spiega le ali color del cielo turchino e il grillo canterino frinisce saltellando dentro i fili sottili bagnati di rugiada. È ancora presto ma tutto il paese è già in attività. Arturo, il corpulento fornaio ha già sfoderato quattro ceste piene di fragranti pagnotte, morbide come nuvole e saporite da leccarsi i baffi. Trotta dentro il suo negozio, dal forno al banco e riempie le vetrine, gli scaffali. Lunghi grissini mille gusti spuntano come rami di alberi gustosi e soffici focacce invitano chiunque a comprarne un pezzetto. Sonnacchioso, il suo cavallo cicciotto è già pronto e tra poco partiranno per consegnare il pane in tutta Fioreluna. Madam Flora ha già munto Bianchina e Viola le sue mucche giganti e sta riempiendo il carro per consegnare il latte. Adelaide, sistema la frutta sul banco, Marta cuce e Adolfo è già nei campi a zappar la terra morbida e a raccogliere i frutti del suo duro lavoro. Estelle spazza l’ingresso di casa sua sorridendo e salutando chiunque passi davanti alla sua casa color del sole, mentre Gianni il cantastorie è già seduto sulla grande fontana con un libro in mano ad aspettare i bambini che si siederanno tutto intorno per ascoltare, sorridere e cantare. Tutto sembra perfetto ma qualcosa non va dentro il cielo indaco. Una piccola nuvola nera è comparsa e fluttua davanti ai volti preoccupati degli abitanti di Fioreluna che, con i nasi all’insù, ne seguono gli spostamenti sperando che non si fermi sopra di loro. Ornella saputella trotterella dalla madre, rivolgendole uno sguardo pieno di domande.
«Mamma, perché tutti guardano la nuvoletta nera?»
La mamma di Ornella saputella si abbassa accostandosi al suo orecchio e sussurra:
«Quando compare la nuvoletta nera e si ferma sopra qualcuno, significa che quel qualcuno è molto triste. E se non sorride entro il giorno successivo dalla nuvoletta nera cade una pioggerella sottile e se lo sfortunato viene bagnato non sorriderà mai più.»
Ornella saputella si porta le mani alla bocca e ritira il respiro.
«Mai più? O cielo!»
La mamma annuisce e si volta come se avesse appena annunciato un’imminente tragedia. Ornella saputella ringrazia e fila via come un fulmine. Sfreccia davanti alla porta di Estelle facendo volar via il mucchietto di foglie che quella aveva accuratamente raccolto.
Estelle si lancia dietro alla monella con la scopa alzata…
«Ma, brut.. Se tip… Vedi… Monell…!»
Nemmeno riesce a dire una parola intera mentre ansima correndo ad un quarto della velocità di Ornella saputella che è già sparita dentro la foresta degli alberi tondi. Deve assolutamente capire con chi ce l’ha la nuvoletta e cercare Polly Peluches, il raggio di sole di Fioreluna. Polly è una bambina che tutti dicono ha il sorriso dentro ed è l’unica in grado di scacciare la tristezza quando si presenta. Vive in paese, ma è sempre ficcata nei cespugli di more che mangia con gusto fino quasi all'indigestione.
Intanto la nuvoletta pestifera svolazza leggera e sembra seguire proprio Ornella saputella. Noooo! La bimbetta pelusciosa cerca di nascondersi dietro un tronco d’albero ma non calcola bene le distanze. Guarda in su e Sbam! Si spiaccica letteralmente contro il legno dell’albero che tremola.
«Ahio!», commenta mentre si massaggia la fronte dove spicca un bel bollo rosso.
Ahahahahah!! Una risata parte poco distante e Ornella saputella si lancia dietro il tronco spaventata, ma stando ben attenta a non spiaccicarsi di nuovo.
«Sei proprio un’imbranata!»
Grrrr! E chi poteva essere se non Roddy pelliccia? Quello non fa altro che prendere in giro tutti, sempre. Ornella saputella esce dal suo nascondiglio intenzionata a fargli sparire quell’aria di presa in giro che quello ha sempre stampata sul grugno. Nel frattempo la nuvoletta nera si è fermata proprio sopra di loro.
«Beh! Cos’hai da dire? A te non capita mai di inciampare?», lo sfida con le mani ben piantate sui fianchi generosi.
«Scusa, ma chi non ti avrebbe preso in giro nel vederti sbattere contro quella pianta?»
«Nessuno, anzi… Qualcun altro si sarebbe preoccupato di chiedermi se mi fossi fatta male. Tu, invece…»
«Io, invece, cosa? Ho solo detto quello che pensavo.»
«E mi hai dato dell’imbranata», ribatte lei un po’ risentita.
«Hai ragione, scusa!»
-Mmh!- Ornella saputella si stura bene le orecchie. C’infila un dito e avvita con cura. -Possibile? Roddy Pelliccia che domanda scusa a qualcuno?-, pensa mentre tira fuori della roba giallina che si affretta a pulire sul vestito morbido prima che lui la veda e ricominci.-Dev’essere un trucco!-, decide e fa per passare oltre e proseguire la sua ricerca.
«Bah!Non ho tempo da perdere con quelli come te. Ho quella nuvola che mi segue e devo cercare Polly Peluches perché mi aiuti a scacciare la tristezza anche se, sinceramente, non mi sento triste per niente», mormora a bassa voce, ma non abbastanza bassa. Roddy l’ha sentita ma anziché ribattere abbassa lo sguardo e comincia a ruotare su sé stesso, mogio mogio in viso.
«Quella nuvoletta non è per te, è per me!», sussurra in un fil di voce colmo di mestizia.
«Per te? Ma lo sai cos’è una nuvoletta nera?», ribatte Ornella saputella con aria saccente. «Eh, no! Certo che non lo sai!», sostiene prima ancora che Roddy riesca a battere le ciglia.
«Una nuvoletta nera, caro arriva solo sulla testa di qualcuno che è triste e se lo sfortunato non sorride entro un giorno, gli piove sulla testa e quello sarà triste per tutta la vita.»
Roddy alza gli occhi al cielo e fa sì, sì con la testa guardando per aria. Per tutta risposta s’infila un dito nel naso; lo aiuta a pensare. Sa bene che Ornella saputella dice la verità, ma proprio non gli viene da ridere. Ha pensato a tutte le cose buffe che conosce: i capitomboli, le barzellette che racconta Adalgiso sorriso in Tv, in coniglio azzurro con le orecchie più ridicole del mondo. E ha pensato anche ai giocattoli nella vetrina di Tilly Toys, a Estelle che corre con la scopa dietro a tutti quelli che le buttano all’aria il mucchietto di foglie che accuratamente raccoglie almeno duecento volte al giorno. Ma niente. Il suo problema è davvero troppo grosso e ne è sicuro: la nuvolaccia gli scaricherà addosso la sua pioggerella malefica e lui non potrà sorridere mai più.
«Se la nuvoletta è veramente per te devi assolutamente trovare Polly Pelush, solo lei può aiutarti a sorridere di nuovo», suggerisce Ornella distogliendolo dai pensieri che gli affollano il testone peluscioso.
«Non so se mi va di ridere.»
Sbang! Con uno scappellotto Ornella saputella fa volar via il cappello a Roddy.
«Ma sei stupido? Nessuno dovrebbe desiderare di essere triste per sempre.»
-Se solo sapesse perché sono triste nemmeno a lei verrebbe la voglia di ridere-, pensa fra sé Roddy mentre toglie un cappero dal naso, lo appallottola e lo lancia dentro un cespuglio.
«Ahi!»
Roddy e Ornella saputella s’irrigidiscono all’udire un urletto provenire da un cespuglio di more poco lontano.
«Dico ma sei ammattito!»
Un piccolo arcobaleno si alza ad un tratto muovendo i frutti scuri che ondeggiano allegri tra il verde. E dal cespuglio salta fuori la dolce Polly, tutta rotondetta e buffa nel suo abitino di peluches viola. Sulla testa il grande cappello a punta le ricade sulla guance rosee.
«Ma lo sai che dal naso si tirano fuori i pensieri? Dico, fanno male se li tiri sulla testa della gente.»
Ornella saputella sorride. Ha riconosciuto la mitica maestra del sorriso e tutto intorno le sembra già più allegro, tranne la nuvoletta nera. Quella è sempre là, minacciosa e molesta.
«Scusa!», biascica Roddy guardando verso il basso pieno di vergogna.
«Non fa niente… Piuttosto, cosa ci fate qui?», domanda Polly.
«Emh! Mmh! Cioè…»
Polly incrocia gli occhi.
«Vuoi un aiuto per imparare a parlare?»
Ahahahahahah…
Ornella saputella scoppia a ridere, ma Polly non lo trova divertente. Sono problemi seri quelli per cui appare la nuvoletta, accipicchia e quindi non si scherza, tassativo!
«Io, veramente…», comincia Roddy, ma Ornella saputella lo precede.
«E’ che è triste e deve ritrovare il sorriso o la nuvoletta nera gli pioverà in testa e lui non sorriderà mai più.»
Polly si strofina il mento.
«Mmh, capisco! Ma perché sei triste, se posso chiedertelo?»
Roddy a quella domanda arrossisce tanto che sembra un peperoncino piccante.
«È che ho paura del buio e tutto mi prendono in giro.»
Ornella saputella scoppia a ridere –Paura del buio? Ma come si fa?-, lo schernisce.
Gli occhi di Roddy si riempiono di lacrime e fa per scappare via, ma Polly lo ferma.
«Non ti devi vergognare sai, Roddy questa paura ce l’ha tanta gente e non solo i più piccoli ma anche tanti adulti.»
A quell’affermazione Roddy solleva il capo vistosamente rincuorato.
«E trovo molto stupido», continua Polly, «ridere di qualcuno per questo»,afferma poi mentre ruota gli occhietti vispi proprio su Ornella saputella che diventa seria all’istante.
«Però, Polly, tutti i miei amici dicono che sono un fifone e non vogliono più giocare con me.»
Una grossa lampadina spunta sulla fronte di Polly Pelush che si gratta la testa e poi fa un gran sorriso.
«Questo è l’ultimo dei nostri problemi», afferma mentre supera Roddy e Ornella e si dirige verso il vialetto che porta verso Fioreluna.
«Non ti deve importare ciò che gli altri pensano di te. Se pensano male non sono tuoi amici. Ciò che ti deve importare è superare la tua paura per tornare ad essere felice. Il resto vien da sé!», afferma prima di fare loro un cenno con la manina paffuta.
«Bene, si va!», grida trotterellando verso l’uscita della foresta degli alberi tondi. Appena giunta davanti alla casa di Roddy, guarda il cielo e con le dita disegna una stella. Subito il firmamento comincia a mutar di tonalità, dall’azzurro al turchese, poi al celeste, all’indaco ed infine al blu notte. Il sole sbadiglia e corre via esterrefatto mentre la luna sorniona fa capolino tutta soddisfatta. Gli abitanti di Fioreluna si rintanano nelle case e nei negozi, spaventati dal buio improvviso. Le luci si accendono una ad una dietro le finestre chiuse e un tappeto di stelle si srotola nel cielo.
Roddy trema e si butta sul terreno carponi. E’ tutto un fremito scosso dalla paura.
«Ho paura Polly, ti prego riaccendi il sole.»
Anche Ornella saputella tanto spavalda se l’è fatta sotto ed è corsa dalla mamma.
Ma polly ride e accarezza Roddy.
«Apri gli occhi caro Roddy, non temere io son qui!»
Lui scuote la testa con decisione, -Non ce la faccio-, sussurra in un filo di voce. Certo che ce la fai perché Pon Pon il tuo cane sta per cadere dalla finestra e devi assolutamente acchiapparlo al volo».
Improvvisamente Roddy spalanca gli occhi in cerca del suo cagnolino che abbaia e scodinzola dietro i vetri scuri.
«Ma, Polly, Pon Pon non sta cadendo dalla finestra…»
«Lo so», fa lei, «ma la paura che hai provato per il tuo cagnolino ha fatto sparire quella per il buio. Hai aperto gli occhi, dimenticando la notte che hai intorno», osserva disegnando un arco nel cielo buio. «In più volevo che vedessi una cosa», continua Polly.
«Che cosa?»
«Il buio, in realtà, è pieno di luce», dice indicando il manto di stelle che illuminano la notte.
«Se ci fosse qualcosa di pericoloso nel buio, come potrebbero le stelle dormirci sopra?»
Roddy guarda il cielo stellato mentre uno ad uno, bambini e adulti escono dalle case e si avvicinano con il naso all’insù. Tutti ammirano il firmamento illuminato d’oro brillante e si stringono intorno a Roddy domandandogli scusa. In fondo tutti sono fuggiti davanti alla notte improvvisa e hanno capito che se ci si abbraccia la paura passa.
«Le paure sono il nostro modo per difenderci, ma le cose vanno viste da ogni lato prima di essere davvero temute», sostiene Polly Peluches mentre tutti annuiscono.
Roddy guarda di nuovo il cielo e tra le sue labbra si disegna il sorriso. Proprio in quell’istante il buio comincia a scolorire, tornando di un azzurro intenso. Il sole splende alto, fiero di aver scacciato la luna che si è ritirata un po’ risentita. Polly Peluches saluta con un sorriso e sparisce di nuovo nella foresta degli alberi tondi.
Bicio, il piccoletto tutto pepe di Fioreluna, si avvicina a Roddy.
«Sei stato molto coraggioso ad aprire gli occhi sotto il cielo nero. Da oggi in poi tu sarai Roddy senza paura!», afferma.
Tutti applaudono mentre il pane torna nelle ceste, il latte sul carretto e la signora Estelle a spazzare le foglie secche. Solo Ornella saputella rimane in disparte. Si sente proprio una stupida per come si è comportata.
Una nuova nuvoletta nera compare su Fioreluna. C’è un’altra bimba triste a cui far tornare il sorriso. Presto, bisogna chiamare Polly Peluches, ma questa è un’altra storia.


Edited by Goldrose - 11/3/2014, 12:59
 
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folgorata
view post Posted on 13/3/2014, 18:06




Noiosissima! Carino il disegno!
Allora sono bambini figurati se puoi star lì a cinquantargliela con tutte quelle descrizioni.

O ragazzoni vi racconterò ora di Fioreluna, nome da pappamolla per un posto vera veramente pappamolla. Presente, no? Solito repertorio di profumini di caramella, prati verdi, fiumiciattoli gorgoglianti e tanti paesani laboriosi per insegnare ai bambini a esserlo altrettanto. Un posto vera veramente noioso infatti se non fosse per una palla marrone che un giorno rotolò dalla collina rovinando i prati verdi, deviando il corso di fiumiciattolo e prendendo in pieno fora fornaio intento a girare con il carretto del pane...

Adesso questa roba solo per mostrare un ritmo non volevo sovrapporre il mio sentire al tuo è solo che devi proprio accelerare il tono.

Per i bambini il conformismo non va bene, per le madri le conquistiamo facendo la prescrizione medica del racconto.
 
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Goldrose
view post Posted on 13/3/2014, 22:44




Lo so sono una frana con le storie per bambini... Ci riprovo... Almeno adesso so che devo scrivere tutto il contrario di quello che mi viene in mente :-)))))
 
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folgorata
view post Posted on 14/3/2014, 02:41




Pensa ai tuoi figli! come fai a catturare la loro attenzione? Se l'umorismo non è una chiave che ti aggrada, concentrati sui personaggi. Non sui paesaggi. Comincia con la descrizione formidabile di un guerriero o di una principessa.
 
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Goldrose
view post Posted on 14/3/2014, 13:33




Ok... Forse proprio da loro può venirmi l'idea... Grazie... Appena ho riscritto posto :-)
 
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4 replies since 11/3/2014, 12:41   66 views
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